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Della vergogna

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Hai messo un vestito corto stasera

sperando d'incontrarmi sulle panche arrugginite

di questa festa d'ognissanti

e che i miei occhi ti sfiorassero le cosce

e le caviglie sottili i piedi volanti

tra lo zigzagare delle percussioni

perchè capissi che quello che ho perso

non è solo carne

per contrasto il tuo uomo mi sembra un tipo normale

non me ne farò mai una ragione

penserò di scrivere canzoni tristi tutte col tuo nome

e berrò alla tua salute 

tutte le volte che non avrò altro di meglio da fare

il male che provo nel vederti senza avere per me

le tue attenzioni acrobatiche

ha una radice sottile che cresce nella corteccia cerebrale

la notte non prendo sonno quando vorrei sognarti

e mi torturo col ricordo dei passaggi frenetici

dei nostri dialoghi in altomare

se avessimo fatto l'amore come sarebbe andata?

un soffio di vento un respiro proibito

una luce che taglia l'ombra di una timida domanda

un abbraccio disperato una brusca frenata

l'asfalto liscio per la pioggia e va al diavolo

com'è andata è andata

poi mi faccio coraggio ne incontrerò un'altra col suo sguardo

ma mi sento peggio

mi vergogno di essere così debole

e vado in confusione

migliorare con l'età sarebbe una buona ragione

per continuare ad osservare le foglie che cadono

senza versare lacrime sicure di partecipare della trasformazione

che mai miete vittime semmai procura eroi alle stagioni

e martiri privi di rimpianti

ma crederci è uno schianto e vado in pezzi

senza averne di ricambio.

 

 Adielle - 07/07/2013 15:02:00 [ leggi altri commenti di Adielle » ]

Ciao Loredana, effettivamente avevo bevuto troppo quando l’ho scritta e
adesso a rileggerla mi pare così infantile ma la lascio stare perché è della vergogna che parla incidentalmente anche di quella che si prova nel commettere errori nello scrivere e comunque ho i postumi di una sbornia c’è festa grande in questi giorni nella mia città e scorrono fiumi di birra principalmente di bassa qualità ma a prezzi modici,le strade si riempiono sia di stranieri che di indigeni e capita di fare incontri inaspettati, complice il tasso alcolico dei nostri cuori non è semplice rimanere saldi sui propri principi e fare sempre la figura dei signori.chiedo scusa se mi dilungo ma ho voglia di parlare sto per subire una seconda operazione alla mano e sono nervoso non mi sto preparando nel modo migliore e credo che per un po’ avrò difficoltà a battere sui tasti con la destra ma forse una pausa è quello che ci vuole.Ciao un brindisi.

 Loredana Savelli - 07/07/2013 11:19:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Un po’ bukowskiana.






(ho notato dei refusi all’inizio: sta sera, arugginite, ognisanti)

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